lunedì 9 marzo 2009

Ginsberg, Burroughs e il Beat Hotel: due Beat a Meudon



Cosa hanno in comune Céline, Ginsberg e Burroughs? Ce lo spiega questa interessante nota di Gilberto:


DUE BEAT A MEUDON

Nella seconda metà degli anni '50, per sfuggire al clima culturale puritano e repressivo dell'America impegnata a combattere gli spettri e le minacce della guerra fredda, i principali esponenti della beat generation, iniziarono un vagabondaggio tra nord Africa ed Europa. Città d'elezione per artisti alla ricerca di un ambiente più tollerante e di uno stile di vita anticonvenzionale e bohemien non poteva che essere ancora una volta Parigi. Il "quartier generale" della piccola colonia beatnik fu fissato al 9 di rue Git-le-Coeur sulla Rive gauche, nel fatiscente e infimo Beat Hotel . In quelle misere e desolate stanze, con bagni alla turca in comune, Allen Ginsberg, Gregory Corso, Peter Orlovsky, William Burroughs e gli altri (l'unico che non vi metterà mai piede è Jack Kerouac), tra sesso promiscuo e abuso di droghe, crearono molte delle poesie, romanzi e sperimentazioni allucinatorie (tra gli altri "Pasto nudo" di Burroughs e "Kaddish" di Ginsberg) che renderanno il movimento famoso in tutto il mondo.
Nell'estate del '58 Burroughs e Ginsberg rilasciarono un'intervista al "Figaro Littéraire" col redattore della NRF Michel Mohrt, il quale conosceva Céline e promise loro che avrebbe organizzato un incontro.
Il primo a scoprire Céline era stato Burroughs che lo farà conoscere prima nel '44 a Ginsberg, donandogli una copia del Voyage, e l'anno seguente a Kerouac.
L' 8 luglio 1958 Burroughs e Ginsberg giunsero alla stazione di Bas Meudon e risalirono route des Gardes fino al 25 ter. Vennero accolti al cancello da Céline e da un branco di grossi cani e fatti accomodare su vecchie sedie nel giardino posto sul retro della casa. Parlarono per circa due ore delle carceri che avevano conosciuto, di letteratura e scrittori contemporanei e della sua attività di medico. Nel donargli alcune copie di loro libri gli dichiararono di essere stati influenzati dai suoi romanzi. Giunti davanti al cancello per accomiatarsi, Ginsberg salutò Céline dicendo "Noi rendiamo onore dall'America al più grande scrittore di Francia" e la moglie Lucette aggiunse "Dell'universo!".

Tratto da: Barry Miles, Il Beat Hotel, Parma, Guanda, 2007, pp. 149-153
Scheda a cura di Gilberto Tura

1 commento:

Meridiano ha detto...

l'elenco degli scrittori ammiratori segreti di Louis Ferdinand Céline è praticamente sterminato... il fatto è che i suoi scritti non invecchiano mai, al contrario di quello che pensava lui stesso. Oggi è più potente e attuale Morte a credito che, ad esempio, Caos calmo di Veronesi.