A causa delle polemiche suscitate dall'iniziativa dell'editore Gallimard di ristampare i "pamphlet" di Céline - più negli ambienti governativi, delle associazioni contro le discriminazioni e stampa correlata che tra i lettori e i cittadini francesi - l'editore, d'accordo con l'avvocato e biografo céliniano nonché rappresentante di Lucette Almansor Francois Gibault, ha preso la decisione di rimandare la nuova edizione a data da destinarsi.
Nella nostra opinione, il mondo corre più rischi per le decine di guerre in corso, per l'acuirsi dei conflitti sociali e delle disparità economiche, e per il dissennato sfruttamento e inquinamento della flora e della fauna terrestre, che per una edizione di tre testi i quali, seppur controversi, rappresentano pur sempre un importante tassello dell'opera letteraria di un autore. Siamo nel Terzo Millennio, con tutti i contro e i pochi pro di una "civiltà digitale": chi, di destra e sinistra, ha complottistiche tendenze antisemite troverà molto più materiale in infiniti gruppi FB anticapitalisti-sinistrorivoluzionari o siti rettiliano-scie chimici-socialistinazionali che non nell'invettiva céliniana. Qua, molto semplicemente, ci sono i riflessi pavloviani di circoli politicamente corretti, e delle relative immancabili vestali intellettuali: numeri ristrettissimi di persone che credono di farsi interpreti della "coscienza universale". Peccato che di "universale" ci sia solo la loro malafede.
Andrea Lombardi