"E Céline a Meudon, al di sopra del bastione, sprofondato in una poltrona di vimini, tra un tavolo e un materasso dove dormono due molossi, la città ai piedi, le fabbriche Renault, navata che non assomiglia a quella di Nôtre-Dame. E sul tavolo, le pagine bianche, i fogli coperti di scrittura spigolosa, la penna a sfera, le mollette da bucato, tutto quel materiale del mestiere di scrivere, tutte le deflagrazioni del mondo in segni e cancellature, gli amici, i nemici, gli smemorati, le pale dei mulini a storie.
«Ciascuno compie una scelta nella vita», scrisse Paulhan. «Io interrogo la parola immobile. Céline ha scelto la Guardia muore»."
Dominique de Roux, La morte di Céline, di prossima ristampa.