Ecco come la giovane ebrea tedesca Erika Irrgang, una delle sua amanti, ricorda il suo “Viaggio al termine della notte” con Céline a Parigi nel 1935:
"Andavamo in giro attraverso le notti notturne di un quartiere malfamato. Louis si metteva a parlare con dei vecchi ubriaconi e delle prostitute pallide. Dava a un poveraccio che sputava i polmoni una ricetta per un ricovero in un dormitorio municipale. Alzava poi le spalle quando il malato stesso ce la strappava davanti agli occhi. Dopo, mi faceva una conferenza sull'inutilità di aiutare la gente, e descriveva con dei dettagli orrendi la “corte dei miracoli” che si parava davanti a noi. Fui molto colpita da queste escursioni nella notte. Credo che le facesse per me, come esempio, per mostrarmi come fosse importante prendere le distanze dalla vita sulla strada.
Per rallegrarmi, una volta mi propose di andare al Bois de Boulogne per veder sorgere il sole. Era un mattino magnifico. Parlammo pochissimo, e non incontrammo anima viva sino al momento di far colazione in uno dei caffè del parco.
Non riuscivo a capire come l'insonnia non gli lasciasse il minimo segno di stanchezza, sia sul volto sia sulla sua attenzione. E quando dopo queste avventure notturne tornavo a dormire all'appartamento in rue Lepic, lo attendevano ancora molte ore di servizio alla clinica"