L'opera di Céline in brevi schede bibliografiche, estratti, notizie e interviste.
mercoledì 16 febbraio 2011
Mi son messo a guardarlo molto più da vicino l'Alcide...
...via via che confessava la colpa di non essere abbastanza generoso, con i suoi baffetti impomatati, le sopracciglia da eccentrico, la pelle calcinata.
Il pudico Alcide! Quante ne aveva dovuto fare di economie sulla sua paga striminzita... sui suoi premi d'arruolamento da fame e il piccolo commercio clandestino... per mesi, per anni, in quell'infernale Topo!... Non sapevo cosa rispondergli io, non ero molto competente, ma mi superava talmente in fatto di cuore che diventai tutto rosso... In confronto all'Alcide, non ero che un cafone impotente io, grossolano e fatuo ero... Non si poteva smarronare. Era chiaro.
Non osavo più parlargli, mi sentivo all'improvviso totalmente indegno di parlargli. Io che ancora ieri lo trascuravo e perfino lo disprezzavo un po', Alcide.
« Non ho avuto fortuna, proseguiva lui, senza rendersi conto che mi imbarazzava con le sue confidenze. Immàginati che due anni fa, lei ha avuto la paralisi infantile...Figùrati...Tu sai cos'è la paralisi infantile? »
Mi spiegò allora che la gamba sinistra della bambina continuava a essere atrofizzata e che seguiva una cura con l'elettricità a Bordeaux, da uno specialista.
« E una cosa che si guarisce, tu credi?... » si inquietava lui.
Gli assicurai che si aggiustava benissimo, proprio completamente col tempo e l'elettricità.
Parlava della madre che era morta e della malattia della piccola con molte precauzioni. Aveva paura, anche di lontano, di farle del male.
« Sei stato a vederla dopo la malattia? - No... ero qui.- Ci andrai presto? - Credo che non potrò prima di tre anni... Tu capisci qui, faccio un po' di commercio... Allora questo l'aiuta un po'... Se prendo un congedo adesso, al ritorno il posto sarebbe preso... soprattutto con quell'altra carogna...»
Così, Alcide aveva fatto domanda per raddoppiare il soggiorno, per farsi sei anni di fila a Topo, invece dei tre, per la nipotina di cui non possedeva che qualche lettera e il ritrattino.
« Quel che mi dispiace, riprese lui quando ci coricammo, è che lei laggiù non ha nessuno per le vacanze...E dura per una bambina... »
Evidentemente Alcide faceva evoluzioni nel sublime come se fosse casa sua, per così dire con familiarità, dava del tu agli angeli, 'sto ragazzo, e aveva l'aria di niente.
Aveva offerto quasi senza un dubbio a una ragazzina vagamente apparentata anni di tortura, l'annichilimento della sua povera vita in quella torrida monotonia, senza condizioni, senza mercanteggiare, senz'altro interesse che quello del suo buon cuore.
Offriva a quella ragazzina lontana tanta tenerezza da rifare il mondo intero e questo non si vedeva.
S'addormentò di colpo, alla luce della candela.
Finì che mi alzai per guardare bene i suoi tratti alla luce.
Dormiva come tutti.
Aveva l'aria proprio normale.
Però non sarebbe poi tanto male se ci fosse qualcosa per distinguere i buoni dai cattivi.
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6 commenti:
questo è Céline! alla faccia di chi non ha mai conosciuto un'unghia di bontà. in mezzo al Viaggio che è un documentario della verità spietata, Céline tira fuori queste figure disinteressate, straordinare, su cui appende quella coroncina di umanità che ancora resta, poche foglie. cercare la bontà, che esiste, al di là di tutte le maschere ipocrite della bontà. non possiamo dimenticare nemmeno Molly. e quelle persone che nella nostra vita hanno avuto quei tratti inconfondibili che sono di Alcide, Molly, Lili, Bebert, la nonna Caroline, lo zio Edouard ed altri.
Un post necessario, Andrè, necessario dopo queste bufere di niente, in france come in italì
in effetti leggere delle frasi così, dal Viaggio, riconcilia un po' dopo tutti i veleni letti ovunque che fanno dimenticare a qualcuno cosa riesce ad essere il caro Ferdinand...
No so la ragione che ha spinto Andrea a postare questo estratto,e che forse è quanto accenna Daniz.
Fatto sta che ogni tanto sarebbe bene riproporre alcuni significativi stralci di quanto era in raltà Celine,e che molti ignorano.
Purtroppo spesso mi trovo a consigliare il Viaggio e Morte a credito,prima di altro, a persone che manco sanno chi era Cèline.
Però non sarebbe poi tanto male se ci fosse qualcosa per distinguere i buoni dai cattivi
fantastico!
Meridiano
Ciao a tutti, dopo l'intossicazione delle polemiche, ci voleva questa boccata di pura letteratura, scritta da un grande cuore.
:-)
Andrea
Di rado è accaduto che un grande artista sia stato anche un grande uomo. Per Céline è stato così, e sarà sempre così.
Un grande artista,un grande uomo, qualsiasi cosa ne pensino i poveri babbei del "Politicamente corretto" e dintorni.
Grazie, Andrea, per questo frammento di bellezza.
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