Pubblichiamo volentieri questa recensione alla Trilogia redatta dal nostro Cosimo!
Einaudi ha pubblicato nei tascabili la Trilogia del Nord di Louis Ferdinand Céline. I tre libri conosciuti anche come trilogia tedesca sono il capolinea narrativo dell’autore di Viaggio al termine della notte. I tre romanzi sono nell’ordine Da un castello all’altro (apparso anche col titolo Il castello dei rifugiati), Nord e Rigodon. Céline è morto il giorno in cui ha messo il punto all’ultima frase di Rigodon morendo come uno scrittore dovrebbe morire: sul campo di battaglia. Questa non è una recensione. Noi non amiamo le recensioni, da ‘ste parti. Questo è un urlo, un appello. Prendete i libri che avete comprato negli ultimi anni – compresi i miei, semmai qualcuno ha avuto il fegato di comprarne uno – e gettateli nel cesso. Robaccia. Non so cosa abbiate letto, ma è chincaglieria di quart’ordine. Una sola pagina di Rigodon o di Da un castello all’altro (non dico Nord che è un po’ caotico) vale mooolto di più di quella sozzeria che ci fanno leggere ormai da decenni. Prendete i libri stampati negli ultimi quarant’anni e lanciateli nelle fogne. Compitini, analisi logica applicata alla narrativa, cazzate letterarie. Restiamo a galla solo perché ci diciamo bravo uno con l’altro. Altrimenti saremmo fottuti in partenza. Non c’è un solo libro che possa pulire le scarpe a opere come la Trilogia del Nord. Davvero, giuro, fratres, quando leggo un libro o leggo le recensioni mi si rivolta lo stomaco. Si fa passare per opera d’arte il banale, il vuoto, i compiti per le vacanze. Non tutto quello che ha scritto Céline ovviamente è grandioso. Ma opere come Viaggio al termine della notte, Morte a credito, Casse-pipe e la Trilogia ci stanno a terremoto, signori! Non spreco nemmeno tempo a dirvi di che parlano i tre libri, non è importante. Quando uno è un fuoriclasse può anche parlarvi delle emorroidi di Gigi Buffon che riesce ad affascinarvi. In un mondo dove la marchetta è la norma, dove i premi sono truccati, le fascette dei libri sono false e dove anche quelli che denunciano i brogli sono loro stessi imbroglioni… in un mondo del genere uno scrittore come Céline è un dono degli dei.
Einaudi ha pubblicato nei tascabili la Trilogia del Nord di Louis Ferdinand Céline. I tre libri conosciuti anche come trilogia tedesca sono il capolinea narrativo dell’autore di Viaggio al termine della notte. I tre romanzi sono nell’ordine Da un castello all’altro (apparso anche col titolo Il castello dei rifugiati), Nord e Rigodon. Céline è morto il giorno in cui ha messo il punto all’ultima frase di Rigodon morendo come uno scrittore dovrebbe morire: sul campo di battaglia. Questa non è una recensione. Noi non amiamo le recensioni, da ‘ste parti. Questo è un urlo, un appello. Prendete i libri che avete comprato negli ultimi anni – compresi i miei, semmai qualcuno ha avuto il fegato di comprarne uno – e gettateli nel cesso. Robaccia. Non so cosa abbiate letto, ma è chincaglieria di quart’ordine. Una sola pagina di Rigodon o di Da un castello all’altro (non dico Nord che è un po’ caotico) vale mooolto di più di quella sozzeria che ci fanno leggere ormai da decenni. Prendete i libri stampati negli ultimi quarant’anni e lanciateli nelle fogne. Compitini, analisi logica applicata alla narrativa, cazzate letterarie. Restiamo a galla solo perché ci diciamo bravo uno con l’altro. Altrimenti saremmo fottuti in partenza. Non c’è un solo libro che possa pulire le scarpe a opere come la Trilogia del Nord. Davvero, giuro, fratres, quando leggo un libro o leggo le recensioni mi si rivolta lo stomaco. Si fa passare per opera d’arte il banale, il vuoto, i compiti per le vacanze. Non tutto quello che ha scritto Céline ovviamente è grandioso. Ma opere come Viaggio al termine della notte, Morte a credito, Casse-pipe e la Trilogia ci stanno a terremoto, signori! Non spreco nemmeno tempo a dirvi di che parlano i tre libri, non è importante. Quando uno è un fuoriclasse può anche parlarvi delle emorroidi di Gigi Buffon che riesce ad affascinarvi. In un mondo dove la marchetta è la norma, dove i premi sono truccati, le fascette dei libri sono false e dove anche quelli che denunciano i brogli sono loro stessi imbroglioni… in un mondo del genere uno scrittore come Céline è un dono degli dei.
Cosimo Argentina
2 commenti:
grande meridiano!
d'accordo su tutto.
lo sospettavo, Davide!
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