domenica 27 giugno 2010

La Trilogia del nord, recensione di Cosimo Argentina



Pubblichiamo volentieri questa recensione alla Trilogia redatta dal nostro Cosimo!

Einaudi ha pubblicato nei tascabili la Trilogia del Nord di Louis Ferdinand Céline. I tre libri conosciuti anche come trilogia tedesca sono il capolinea narrativo dell’autore di Viaggio al termine della notte. I tre romanzi sono nell’ordine Da un castello all’altro (apparso anche col titolo Il castello dei rifugiati), Nord e Rigodon. Céline è morto il giorno in cui ha messo il punto all’ultima frase di Rigodon morendo come uno scrittore dovrebbe morire: sul campo di battaglia. Questa non è una recensione. Noi non amiamo le recensioni, da ‘ste parti. Questo è un urlo, un appello. Prendete i libri che avete comprato negli ultimi anni – compresi i miei, semmai qualcuno ha avuto il fegato di comprarne uno – e gettateli nel cesso. Robaccia. Non so cosa abbiate letto, ma è chincaglieria di quart’ordine. Una sola pagina di Rigodon o di Da un castello all’altro (non dico Nord che è un po’ caotico) vale mooolto di più di quella sozzeria che ci fanno leggere ormai da decenni. Prendete i libri stampati negli ultimi quarant’anni e lanciateli nelle fogne. Compitini, analisi logica applicata alla narrativa, cazzate letterarie. Restiamo a galla solo perché ci diciamo bravo uno con l’altro. Altrimenti saremmo fottuti in partenza. Non c’è un solo libro che possa pulire le scarpe a opere come la Trilogia del Nord. Davvero, giuro, fratres, quando leggo un libro o leggo le recensioni mi si rivolta lo stomaco. Si fa passare per opera d’arte il banale, il vuoto, i compiti per le vacanze. Non tutto quello che ha scritto Céline ovviamente è grandioso. Ma opere come Viaggio al termine della notte, Morte a credito, Casse-pipe e la Trilogia ci stanno a terremoto, signori! Non spreco nemmeno tempo a dirvi di che parlano i tre libri, non è importante. Quando uno è un fuoriclasse può anche parlarvi delle emorroidi di Gigi Buffon che riesce ad affascinarvi. In un mondo dove la marchetta è la norma, dove i premi sono truccati, le fascette dei libri sono false e dove anche quelli che denunciano i brogli sono loro stessi imbroglioni… in un mondo del genere uno scrittore come Céline è un dono degli dei.

Cosimo Argentina

2 commenti:

davide ruffini ha detto...

grande meridiano!
d'accordo su tutto.

Meridiano ha detto...

lo sospettavo, Davide!