venerdì 19 agosto 2016



"Avevi urlato notti intere, spellato dall'orrore ancora prima che dal dolore. Avevi invocato la morfina, il cianuro, impartite lezioni in francese su Céline a Massimo, l'infermiere che ti assisteva la notte e non sapeva una parola di francese, ma non sapeva neppure chi fosse Céline, consultato febbrilmente il manuale del perfetto suicida che l'amico francese ti aveva spedito da Parigi, maledetto i medici che si ostinavano a tenerti in vita, dopo averti reciso un pezzo di diaframma e la tua voce che non era più la tua voce".

Marco Dotto, Elogio di Carmelo Bene.


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