lunedì 15 febbraio 2010

Céline... l'attore!



Quando Céline faceva l'attore... (cliccare sul link per il video, un cameo del nostro nel film Tovaritch, di Jacques Deval, uscito nel 1935)

http://www.lexpress.fr/culture/livre/quand-louis-ferdinand-celine-faisait-l-acteur_847459.html

Grazie a Rosa per la segnalazione!

Spunta una sequenza di un film dove compare lo scrittore francese Louis Ferdinand Céline (1894-1961). Un curatore del programma «Cinema de Minuit» di France 3 ha riconosciuto Céline in un frammento del film Tovaritch del regista Jacques Deval, uscito nel 1935, che racconta la storia di una coppia di ricchi russi costretti a vivere nella povertà dopo essere emigrati a Parigi in seguito alla rivoluzione comunista del 1917. Sul sito del settimanale L’Express è possibile vedere le immagini. Tra i clienti della drogheria inquadrata, ce n’è uno inconfondibile, ed è lo scrittore, impermeabile sul braccio, passo deciso e sguardo ironico. Il regista francese Jacques Deval (1890-1972), celebre autore di teatro degli anni ’30, che per un paio di anni abitò negli Usa, fu un grande amico di Céline, che visse presso di lui per qualche settimana a Beverly Hills,nel 1934. L’apparizione nel film Tovaritch è dunque un cameo regalato all’amico regista.

da Il Giornale

5 commenti:

Meridiano ha detto...

cazzo, guarda in macchina... scarso come attore (per fortuna)

Andrea Lombardi ha detto...

:-)

altro che il mostro collaborazionista affamato di sangue, misantropo etcetc...

Da questi pochi secondi si vede il ritratto descritto da Aymè: un bretone massiccio, dai movimenti lievemente impacciati, con uno sguardo aperto e sincero (non abituato a recitare da "attore", proprio come scrive giustamente Meridiano!)

guignol ha detto...

...Céline!Io ti amo!...

lazard ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
lazard ha detto...

è evidente l'assenza di artificio e di posa. è un céline molto spontaneo, quasi imbarazzato, con quello sguardo tipico di molte foto ma a cui bisogna aggiungere una pennellata di sincera e beffarda burloneria, come di uno che non riesce a trattenere la risata davanti alla troppa serietà,alla troppa concentrazione, alla cerimoniosità regolare delle regole. è allegro, divertito.
d'accordo con andrea, il mostro collaborazionista... una bella favola per addormentare le coscienze delle mezzeseghe sul carro dei vincitori. ed è un dato di fatto,

un caloroso saluto a tutti i céLINIANI