giovedì 25 giugno 2020

Il saggista Marc Fumaroli (1932-2020) su Louis-Ferdinand Céline



"Per me, c'è un Céline del prima e un Céline del dopo. Dopo, intendo dopo il cataclisma che ha trasformato il picaresco imprecatore del 'Voyage' il proscritto e il testimone di 'Rigodon'. Prima, è il profetico 'Voyage', seguito da un 'Morte a credito' che già minacciava di manierismo e i pamphlet pieni di logorrea. Dopo, è la fantastica trilogia degli anni 1950-1965, 'Da un castello all'altro', a 'Nord', a 'Rigodon'. Questo trittico fa assurgere Céline, da un semplice pifferaio* tra le fila dei carnefici sconfitti e dannato alla più indifendibile delle opinioni, nel gruppo di testa dei più grandi testimoni letterari del disastro, un Chateaubriand dell'eternità e un Robert Antelme , un Primo Levi, un Victor Klemperer, un Vasilij Grossman dei suoi tempi e dell'altro campo. (Céline en Sganarelle, "Le Point", 12 maggio 2011.)


Marc Fumaroli, nato il 10 giugno 1932 a Marsiglia e morto il 24 giugno 2020 a Parigi, critico letterario, storico e saggista di letteratura francese.

*sous-fifre è tradotto come "subordinato, scagnozzo", ma mi sembrava adatto "pifferaio" per contesto e assonanza.

Grazie a Émeric Cian-Grangé per la segnalazione!

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