tag:blogger.com,1999:blog-9006199106462231896.post3654893851342344949..comments2024-03-26T08:17:35.324+01:00Comments on Louis-Ferdinand Céline: La follia controversa di Louis-Ferdinand Céline, di Paolo BadellinoAndrea Lombardihttp://www.blogger.com/profile/13344492563348726597noreply@blogger.comBlogger9125tag:blogger.com,1999:blog-9006199106462231896.post-30405901599065757662010-07-28T16:50:29.160+02:002010-07-28T16:50:29.160+02:00per me anche troppa attenzione, più che altro nell...per me anche troppa attenzione, più che altro nella direzione sbagliata...vorrei solo che pubblicassero tutto, voglio solo leggermi per gli affari miei i libri che mi mancano ed eventualmente parlarne qui nel blog...guignolnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9006199106462231896.post-64018346959482523382010-07-28T16:39:41.420+02:002010-07-28T16:39:41.420+02:00dunque molta attenzione intorno a Céline. Ora mi a...dunque molta attenzione intorno a Céline. Ora mi aspetto un film sulla sua vita. Resta, a mio avviso, un elemento di fondo: Céline va letto e soprattutto riletto. Ciò che ci ha lasciato è una miniera d'oro.<br />MeridianoAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9006199106462231896.post-7946806296323656252010-07-28T14:12:52.461+02:002010-07-28T14:12:52.461+02:00Bah. evidentemente, non sono riuscito a farmi capi...Bah. evidentemente, non sono riuscito a farmi capire.<br />Il mio intervento va esattamente nella direzione del non dare peso al dibattito ' folle si, folle no', propio perchè la prospettiva analitica vuole dare un peso centrale al soggetto e alle sue invenzioni.Maurizio Mnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9006199106462231896.post-73753601498964799522010-07-28T10:43:23.832+02:002010-07-28T10:43:23.832+02:00Sono stato in stretto rapporto con Giorgio Colli (...Sono stato in stretto rapporto con Giorgio Colli (editore di Nietzsche) l'ultimo anno della sua vita e sono medico come Céline.<br />Céline ha la "follia"creativa non quella da trattato di psichiatria.<br />Anch'io non mi considero malato mentale,ma "folle creativo" dal momento che ho realizzato,seguendo la teoria di Colli espressa ne "La nascita della filosofia" la Profezia del Rogo della Fenice di Venezia. (visionare GOOGLE: Indymedia e "La Stampa"). Micommuove il fatto che il padre di Cèline,Auguste,era impiegato alla Società di Assicurazione Antincendi "La Fenice" (tradotto in italiano).<br />argosAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9006199106462231896.post-18227309903333554882010-07-27T19:46:56.011+02:002010-07-27T19:46:56.011+02:00riflessioni interessanti, soprattutto l'ultima...riflessioni interessanti, soprattutto l'ultima di Davide, con cui mi trovo perfettamente d'accordo, ça va sans dire...e che bella la frase di Raboni, molto appropriata, ad hoc...<br />ah! se tutti i nevrotici, fobici e quant'altro avessero un po' del genio di Louis...ci sarebbero altri capolavori letterari di quel genere in giro? Mah! conosco un po' di artisti, gente fantasiosa, un po' "pazzi" lo sono veramente, per forza...guignolnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9006199106462231896.post-4564321798790277742010-07-26T23:04:46.643+02:002010-07-26T23:04:46.643+02:00Studiare più da vicino la psiche di un grande arti...Studiare più da vicino la psiche di un grande artista da sempre stuzzica e suggestiona gli esperti del campo. lo stesso Freud mi pare si sia non poco lambiccato a scovare una delle bocchette da cui si sprigiona l'arte, con risultati discutibili. <br />per quanto mi riguarda, ognuno è legittimo che faccia i suoi studi e li porti avanti con dedizione e studio. quello che però mi sono trovato spesso a criticare dell'approccio psicoanalitico in genere è la convinzione di poter fare a meno dell'antropologia per spiegare certi meccanismi e certe operazioni mentali, a vari livelli. tra cui, appunto, quello degli artisti. per me, un artista, colle sue manie e le sue turbe e le sue ossessioni, le sue affezioni particolari, le sue farneticazioni sorge e s'erge grazie alla sua potenza di immaginazione, di mettere in associazione dei simboli e dei movimenti di cose e persone che vi ficca dentro. tutto il resto serve a poco. Céline è uno scrittore originalissimo, rivoluzionarissimo, sconvolgentissimo, il mio preferito, ma resta uno scrittore europeo che ha rivoluzionato e utilizzato una lingua europea, adoperando un tessuto immaginifico europeo, parlando a una certa popolazione del mondo, cui ha urlato le cose peggiori, ma le ha urlate a un uditorio a lui noto, un uditorio d'appartenenza. <br />allora, dico io, scansati in un angolo gli ottusi, gli assetori della sua pazzia, quale è la grande utilità di scoprire le fobie di Céline, le pezze d'appoggio della sua "normale pazzia"? se non avesse avuto una tale immaginazione e un tale disincanto, Céline sarebbe stato una persona normale colle sue squilibrature mentali, le sue idiosincrasie... chi l'avbrebbe studiato? la forza non sta solo nell'avere un incubo (certo c'è chi ne ha di più grandi e persistenti) la forza sta nella resa. questa è l'arte. ma forse ci siamo allontanati troppo. <br /><br />invito a questa visione di uno degli scrittori italiani più talentuosi e sottovalutati sulla questione scrivere-"pazziare":<br />http://www.scrittoriperunanno.rai.it/scrittori.asp?videoId=212&currentId=15lazardhttps://www.blogger.com/profile/17716516418990610920noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9006199106462231896.post-58465864589681570692010-07-26T18:53:43.513+02:002010-07-26T18:53:43.513+02:00Bè, le dirò.
La mia idea è diversa, anche se , pro...Bè, le dirò.<br />La mia idea è diversa, anche se , probabilmente, noi non diciamo cose diverse.<br />La lettura psicoanalitica di vari artisti ( si veda 'Invenzioni nelle psicosi. Glenn Gould, o la lettura dell'opera di Joyce fatta da Lacan nel seminario 'Il Sinthomo') ha essenzialmente il compito, la meta, l'esercizio di togliere le etichette.<br />Non mi importa, come analista, se Celine fosse pazzo ( non lo credo. Credo in sue potenti torsioni paranoiche, nonchè in un ritiro sociale da lui voluto, ma che alla fine non lo lasciava contento ( si veda la quantità di parole che donava agli intervistatori che andavano a fargli visita). <br />Per Celinè la scrittura, come per Joyce, fungeva da punto di tenuta, di argine dallo sprofondo. Un elemento 'curativo ' delle angosce. Ma dette tutte queste cose, la lettura analitica lascia intatta la sua opera, anzi.<br />E' proprio dell'analista dire ' è pazzo, e allora? E' normale, e allora? E' fobico, e allora?'.<br />Questa prospettiva, ma forse non sono riuscito ad esprimerlo, cerca di stare lontano dalle categorizzazioni o dalle inutili diatribe ( Celine era pazzo? Paganini lo era?) proprio per l'inutile etichettatura che questo agire può dare. E' un contribuot per dire ' qualsiasi cosa fosse, ha trovato un metodo di sussistenza. A noi prenderlo per quello che è : letteratura'.<br /><br />MMaurizio Montanarinoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9006199106462231896.post-72022657933984734472010-07-25T21:53:58.721+02:002010-07-25T21:53:58.721+02:00spesso si confondono il dottor Destouches e Céline...spesso si confondono il dottor Destouches e Céline. il fatto è che non sono la stessa persona, nonostante siano essenze emanate dallo stesso corpo. <br />Céline si avvale delle paure di Destouches così come sfrutta la morte negli ospedali, nella guerra, nella strada, ma poi Céline stravolge tutto e lo fa letterariamente. il Céline che leggiamo è da intendere come uno a cui, come dice Giovanni Raboni, bisogna credere e non credere. cito alla lettera: "Ci sono due modi per non capire Louis-Ferdiriand Céline, per mancare la bellezza e la verità dei suoi libri. Il primo è quello di<br />credere (credere alla lettera) a ciò che dice. Il secondo è quello di non credere a ciò che dice".<br />ed è ancora più evidente dando una scorsa alle confidenze fatte dalle persone più vicine all'autore, tutto fuorché un mangiatore di ebrei o un antropofago, stricto sensu. <br />il delirio letterario di Céline è poi notoriamente una architettatissima e lavoratissima operazione sensata. <br />Destouches non ha nulla del pazzo. Céline è un narratore che ha fatto tesoro di alcune ossessioni del dottore, è un re dell'eccesso però. da questa dicotomia necessaria sono sorte tante di quelle crisi che ancora la letteratura recalcitra e rigurgita. non capiranno mai Céline. e la psicoanalisi, per me, attacca poco.lazardhttps://www.blogger.com/profile/17716516418990610920noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9006199106462231896.post-15601520728904545922010-07-25T21:36:19.280+02:002010-07-25T21:36:19.280+02:00gHo appena letto alcune parti del libro di Andrea ...gHo appena letto alcune parti del libro di Andrea Lombardi. Mi sono imbattuto nella questione inerente alla ‘follia’ di Celine. A pg 32 si dice ‘ Celine ebbe le sue nevrosi, ben altra cosa da schizofrenia e paranoia , entrambe malattie di tipo psicotico, e fu personalità molto angosciata’ o , a pg 31’prive di fondamento le accuse di paranoia’. Si deve fare un passo lontano dalle classificazioni cementifiche del dsm, e avvicinarsi al linguaggio della psicoanalisi.<br />Cèline esprime un animo, un atmosfera paranoide alquanto marcata. Ma questa non ha da intendersi il segno di una malattia, di una invalidità del pensiero. E nemmeno si pensi al matto legato che vede nemici dappertutto e finisce con un passaggio all’atto. L’atteggiamento paranoico è alquanto ‘normale’, diffuso. Il trovare nel nemico esterno l’origine dei mali ( leggi antisemitismo) è una modalità per ‘risolvere’ qualcosa che non è andato al posot giusto al momento giusto. Al convegno di psicoanalisi di Barcellona dell’estate passata, si è definito che una paranoia moderata è ormai una ‘normalità’.<br />Questo per ridare la piena consapevolezza e responsabilità del dire e dell’agire di Celine. Basti pensare, oggi, a quanto la paranoia sia diffusa nel nostro ceppo politico. <br /><br />Maurizio MMaurizio Montanarihttp://www.liberaparola.eunoreply@blogger.com